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Partire. Viaggiatore senza bagaglio, ero partito un giorno lasciando un libro aperto e dei passi nella neve. Ritornare. Quale pagina ho sospeso, quale immagine, quale viso. Tornare, amore mio, a ritroso nella mia vita. Ritornare. Io torno da lontano, noi partimmo a milioni, ma tornammo in pochi, sono rimasti i leoni. Ritornare. Quando non si ha più nulla, solo un nome su un marmo, ma riaprire la casa e piantare altri alberi. Dietro le tue spalle, nello specchio, so che altri hanno preso il mio posto, il tuo sguardo, come se mi cercasse, passa su di me come un lampo. Ritornare. Da un’altra vita, forse, come se la tua memoria avesse altre finestre ed io, un’altra storia. Ritornare. Mischiare i ricordi a degli strani riflessi non è paura di morire, è vivere che è difficile. Ritornare. Ero partito un giorno, viaggiatore senza bagaglio lasciando un libro aperto e dei passi nella neve. Ritornare. Amici miei, amore mio, essere soltanto di ritorno, riaprire la casa e piantare altri alberi.
da “Partir, revenir”, Claude Lelouch |
Lorenzo Linthout - Tutti i diritti riservati